La voce della DiDonato colma di vitalità lo spazio sonoro del paradiso in costruzione: una voce dagli armonici poderosi, dai registri solidi e dalle molteplici inflessioni, giusta l’estetica musicale barocca, che permea l’intero programma (anche quando l’autore del brano si chiama Aaron Copland), ma lontano da qualsivoglia cliché belcantista. Più che l’abbellimento o il virtuosismo, sono il respiro, la dizione, l’emissione arrotondata ed espressiva di ogni suono o di un singolo comparto sonoro, a determinare lo stile esecutivo.